Ogni secondo un camion pieno di vestiti finisce in discarica o incenerito

Report di Ellen MacArthur Foundation sul mondo della moda: senza economia circolare inquina e spreca 500 miliardi di dollari l’anno.

Miliardi di dollari sprecati e mezzo milione di tonnellate di microplastiche rilasciate nell’ambiente. È quello che, ogni anno, produce l’industria tessile e dell’abbigliamento, secondo il nuovo report della Ellen MacArthur Foundation “A new textiles economy: Re-designing fashion’s future”.

Attualmente, l’equivalente di un camion dell’immondizia pieno di vestiti arriva ogni secondo o in discarica o presso un inceneritore. Solo l’uno per cento dell’abbigliamento viene riciclato per creare nuovi tessuti.

Il report di Ellen MacArthur Foundation fa una summa di come modelli di business pionieristici, nuovi materiali e design innovativo possano traghettare l’industria della moda verso un sistema in cui i vestiti durino di più, siano più semplici da riciclare e non rilascino sostanze inquinanti.

Il bisogno di un cambiamento del genere è ampiamente dimostrato dal report, che rivela come la produzione di materiale tessile rilasci ogni anno 1,2 miliardi di tonnellate di gas climalteranti, più di tutte le emissioni messe assieme dei voli internazionali e delle spedizioni.

Ogni anno mezzo milione di tonnellate di microfibre finiscono negli oceani, l’equivalente di oltre 50 miliardi di bottiglie di plastica. Microfibre che non possono essere catturate e che entrano nella catena alimentare.

Il report, che fa parte di una campagna di Ellen MacArthur Foundation su un uso circolare delle fibre, ha già avuto l’appoggio di nomi noti dell’industria della moda, come la stilista Stella McCartney.

Se l’industria della moda passasse a un modello di economia circolare, inoltre, ci sarebbero anche grossi vantaggi economici: la perdita di valore dei tessuti non riciclati è stimata intorno ai 500 miliardi di dollari l’anno.