Pelle più green con l’accordo tra ENEA e concerie

Firmata una partnership triennale tra l’agenzia per le nuove tecnologie e lo sviluppo sostenibile e la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli.

E se gli accessori in pelle che indossate e a cui non riuscite a rinunciare fossero prodotti in maniera più ecocompatibile e, magari, all’insegna dei principi dell’economia circolare? Questo è quanto si propongono di fare ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, e la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli (SSIP), un Organismo di Ricerca Nazionale delle Camere di Commercio di Napoli, Pisa e Vicenza nato nel 1885, che opera a supporto di tutte le aziende italiane del settore conciario con attività di ricerca e sviluppo, formazione, certificazione di prodotti e processi, analisi, controlli e consulenza.

L’obiettivo della partnership, che avrà durata triennale ed è stato firmato dai presidenti di ENEA e SSIP Federico Testa e Graziano Balducci, è identificare processi produttivi innovativi a ridotto impatto ambientale nel settore dell’industria conciaria, anche con un approccio rivolto all’economia circolare.

“Il trasferimento di tecnologie innovative per accrescere la sostenibilità e la competitività delle imprese è uno degli obiettivi prioritari dell’ENEA – sottolinea il presidente dell’Agenzia Federico Testa – L’accordo con la Stazione Pelli si inserisce in questo ambito e si propone di supportare l’industria conciaria per rafforzarne la leadership a livello europeo e la sua collocazione tra i principali protagonisti a livello mondiale”.

“Con questo accordo ci impegniamo a collaborare sul tema della ricerca avanzata dei materiali, allo scopo di valorizzare nuovi materiali provenienti da scarti di produzione, sottoprodotti e fanghi – aggiunge il presidente della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli, Graziano Balducci – La nostra convinzione è che si possano identificare materiali di processo a minore impatto ambientale rispetto agli attuali”.

Diverse le attività previste dall’accordo. Tra queste anche la ricerca su materiali avanzati e la sostenibilità ambientale, con particolare riferimento al Life Cycle Assessment e alla “carbon footprint” dei prodotti.