Shell annuncia di voler raddoppiare gli investimenti in energia green

Shell si pone l’ambizioso obiettivo di raddoppiare l’importo che spende sull’energia green a 3,5 miliardi di euro all’anno, nel segno di come l’azienda anglo-olandese stia cercando di accelerare il suo passaggio verso un futuro senza petrolio e gas.

Maarten Wetselaar, a capo dell’unità sulle nuove energie che genera un terzo dei ricavi dell’azienda, ha dichiarato di voler aumentare l’investimento di Shell nell’energia a basse emissioni di carbonio.

La società si è già impegnata a spendere fino a 2 bilioni annui nei prossimi due anni, con il resto del suo budget totale di 25 bilioni investiti in idrocarburi.

Wetselaar ha affermato che se i suoi investimenti iniziali generassero un rendimento sufficiente, sarebbe in grado di sostenere con successo un aumento dal 2020 in poi.

Una più forte azione del governo sul riscaldamento globale e la transizione verso un sistema energetico a basse emissioni di carbonio hanno dato il via a una rinnovata spinta delle major petrolifere verso l’energia green.

La compagnia petrolifera statale norvegese è stata rinominata Equinor per riflettere la sua tendenza a diventare una “grande azienda energetica”, la compagnia francese Total ha fatto grandi progressi con le batterie, e l’inglese BP è tornata al solare dopo sei anni dall’uscita dal settore.

Shell è considerata un leader del settore per quanto riguarda il passaggio all’uso di energia pulita, avendo investito in società solari e società automobilistiche elettriche. Ma i critici hanno detto che deve muoversi più velocemente.

Wetselaar ha illustrato le dimensioni delle aspirazioni della società per il passaggio alla generazione e al commercio di energia elettrica iniziate lo scorso anno con l’acquisizione di aziende come First Utility, uno dei maggiori fornitori di energia del Regno Unito.

“Non esiste un fornitore globale di energia al mondo e non esiste un marchio mondiale di potere nel mondo: forniamo energia a livello globale e abbiamo un marchio globale”, ha affermato.

Una ricerca aziendale ha dimostrato che il fatto di essere un’azienda con un passato come produttore di combustibili fossili non ostacolerebbe i suoi sforzi per persuadere le persone ad acquistare energia pulita da essa, infatti le persone sarebbero disposte a comprare elettricità dalla stessa compagnia.  “Una marca di energia fidata può viaggiare, dai carburanti all’energia”, ha detto.

Il dirigente ha riconosciuto che Shell non è ancora riuscita a fare grandi progressi con l’energia eolica, ammettendo di aver perso ben nove progetti di impianti eolici durante le competizioni nelle aste per sussidi governativi. Fino ai due che ha vinto negli Stati Uniti nel novembre del 2018, aveva vinto solo nei Paesi Bassi. “Dal punto di vista della Shell, siamo molto, molto desiderosi di investire di più in questo settore: nel Mare del Nord ma anche nelle spiagge del Nord America e forse anche Cina, India, Taiwan e Giappone”.