Il sacchetto per la differenziata? Compostabile e made in Italy!

Sumus produce sacchi per umido, carta e verde realizzati solo con carta riciclata proveniente da cartiere italiane.

Sacchetti per l’immondizia fatti esclusivamente con carta riciclata a filiera corta e realizzati con colle e inchiostri a base di acqua e completamente biodegradabili e compostabili. È la soluzione di Sumus, azienda di Carmignano di Brenta, in provincia di Padova, la cui attività ruota tutta attorno all’accoppiata “made in Italy” ed “economia circolare”.

Si tratta di un perfetto esempio di economia circolare: i cittadini gettano la carta nella raccolta differenziata, il rifiuto arriva alle cartiere, che lo riciclano e forniscono la materia prima recuperata a Sumus, che provvede a trasformarla in un sacchetto, dove poi i cittadini potranno buttare l’umido o, magari, proprio quella carta che servirà a produrre altri sacchetti. Inoltre, il magazzino, le materie prime e i prodotti finiti si trovano tutti all’interno di un unico stabilimento e la loro gestione è ottimizzata in modo tale da ridurre al minimo gli impatti sull’ambiente di produzione e logistica.

I sacchetti, tutti realizzati in carta riciclata italiana postconsumo, servono per la raccolta differenziata di umido, carta e sfalci o potature. Si tratta di sacchi compostabili, quindi non devono essere separati dal loro contenuto prima del processo di trattamento, ma si si incorporano al rifiuto e lo seguono in tutto il processo.

Proprio grazie a questa peculiarità, i sacchi Sumus si adattano bene ai rifiuti organici, il cosiddetto umido: sono infatti dotati di un fondello interno che mantiene piatto il fondo del sacco, aumentandone così capacità assorbente, efficacia evapotraspirativa e resistenza ai liquidi e alle rotture. In altri termini, riducono sensibilmente tutti i problemi connessi al tenere l’organico in casa: puzza e rischio di fuoriuscita di liquidi.

Il sacco dell’umido diventa così una specie di piccolo microcosmo. All’interno, le reazioni aerobiche riscaldano l’aria, innescando un feedback positivo che richiama ossigeno dal fondo del sacco. In questo modo, l’umido si secca e perde volume e peso (tra il 16 e il 18% nelle prime 48 ore, rispeto al 6-7% dei sacchetti tradizionali). Intanto, l’aria calda salendo richiama l’aria più fredda dal basso, con l’intercapedine tra fondello interno e fondo del sacchetto che fa da serbatoio di alimentazione dell’ossigeno.

I vantaggi? Niente odori, liquami, meno rotture e meno peso. E questi sono i benefici non solo per chi l’umido ce l’ha in casa, ma anche per chi lo deve trasportare e trattare, con la carta del sacco che conferisce cellulosa e aumenta la qualità del compost.

Ma la perfetta sintesi di economia circolare si ha quanto il sacco Sumus raccoglie la carta: in questo modo, il sacchetto segue la filiera della raccolta di carta e cartone, l’operatore non deve riposizionare il contenitore dopo lo svuotamento e il peso e la qualità della carta raccolta aumentano. Inoltre, Sumus ha firmato un accordo quadro di collaborazione con Comieco, il consorzio che si occupa di riciclare gli imballaggi a base cellulosica, per migliorare qualità e quantità della carta raccolta in Italia, eliminando i sacchi in plastica e abbattendo così i costi di recupero. Nel marzo 2017 è partita la sperimentazione e sono stati distribuiti per la raccolta porta a porta nei Comuni convenzionati con Comieco sacchi in carta al 100% riciclata e certificata FSC, con tutte le necessarie certificazioni per le caratteristiche di resistenza a secco e umido.

Per quanto riguarda il verde, Sumus produce sacchi per la raccolta degli sfalci da giardino: si tratta di prodotti appositamente studiati per l’ergonomia di operatori e utenti, compostabili e, soprattutto, resistenti a forature e rotture.