Mitsubishi: 100 milioni di dollari per recuperare metalli preziosi dai rifiuti elettronici

L’obiettivo è raddoppiare la capacità di trattamento. Per il Giappone i RAEE sono una miniera d’oro.

Il colosso giapponese Mitsubishi Materials ha intenzione di investire oltre 100 milioni di dollari per migliorare la gestione dei rifiuti elettronici, costruendo nuove strutture in Giappone e Olanda. L’azienda fabbrica prodotti in cemento, rame e alluminio, nonché materiale elettronico, e fa parte di Mitsubishi Group.

I nuovi impianti non apriranno prima del 2021 e permetteranno al gruppo di incrementare del 40 per cento la capacità di trattamento di metalli preziosi. Hisashi Tateyashiki, general manager della divisione rifiuti elettronici di Mitsubishi Materials, ha detto che “in ogni parte del globo produzione di rifiuti elettronici aumenterà” e che l’azienda ha intenzione di trarre quanti più vantaggi possibili da questa opportunità.

“Mitsubishi Materials seguirà il trend globale e continuerà a sviluppare tecnologia – ha assicurato Tateyashiki – e la capacità di trattamento arriverà a 230 mila tonnellate entro il 2025”. La società attualmente gestisce due impianti di trattamento di rifiuti elettronici in Giappone. La struttura di Naoshima ha una capacità di trattamento annuale di 110 mila tonnellate, quella più piccola di Onahama può gestire 30 mila tonnellate l’anno. Questi due impianti recuperano oro, argento, platino, palladio e rame.

Il Giappone sta facendo investimenti ingenti nel settore del riciclo, e quello di Mitsubishi è uno dei più importanti. Questo accade mentre la Cina avvia politiche sempre più stringenti per quanto riguarda l’importazione di materiali riciclabili da altri Paesi. Pechino è stata a lungo una meta importante per i materiali riciclabili in arrivo dal Giappone. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui Tokyo ha deciso di aumentare la propria capacità di trattamento domestico.