L’Umanità potrebbe vivere senza produrre rifiuti se vivessimo in un’economia circolare

Oggi vi riportiamo la traduzione dell’intervista a Teresa Domenech, Co-direttore della UCL’s Circular Economy Lab, fatta da Business Insider UK.

Sarebbe fantastico se non dovessimo fare affidamento sul possedere una macchina nostra, una casa o un telefono personale. Come sarebbe se potessimo usare ciò di cui abbiamo bisogno, nel modo in cui ne abbiamo bisogno e quando non ci serve più, o quando ci serve qualcos’altro, lo potessimo scambiare in modo facile?

  • Il tema dell’intervista era proprio l’Economia Circolare, il suo impatto sulla produzione di rifiuti e come potrebbe cambiare il nostro modo di progettare. 
  • Domenech è convinta che sia possibile raggiungere un’Economia Circolare del 100%

Di seguito l’intervista

Salve, il mio nome è Teresa Domenech, Lavoro al UCL University College di Londra e sono il Co-direttore del UCL Circular Economy Lab.

L’Economia di oggi è interamente basata sul prendere risorse, consumarle e dopo di che scartarle sotto forma di rifiuti. Ci sono due problemi principali nell’Economia Lineare, il primo è la quantità di risorse consumata e l’energia necessaria per trasformare le risorse in prodotti. Il secondo problema è che dall’altra parte c’è la quantità di rifiuti prodotti.

L’idea dell’economia Circolare è proprio quella di risolvere questi due gravi problemi. In primo luogo riducendo la quantità di risorse estratte dal pianeta e dall’altra parte un utilizzo più efficiente di quelle risorse raccolte creando cicli di utilizzo più stabili in grado di tenere le risorse sul mercato il più allungo possibile anziché sprecarle.

Un telefono portatile è un bene personale, tutti ne hanno uno, o almeno uno, e lo usiamo tutti i giorni tutto il giorno. Se guardiamo al telefono cellulare nel contesto di Economia Lineare, il modo in cui si articola è: compra un nuovo cellulare, usalo per un periodo di tempo, più breve è meglio è per le aziende che lo producono, e dopo lo cambi perchè vuoi il modello successivo.

Ma per produrre quello stesso telefono hai estratto tonnellate e tonnellate di materiale. Sono difficili da estrarre e nel mentre creano un numero rilevante di problemi ambientali.

In un modello di Economia Circolare invece avremmo un processo totalmente differente. Prima di tutto non ci sarebbe la necessità di avere un telefono personale, potremmo prendere un telefono in leasing da un produttore. Quel telefono sarebbe quindi progettato per essere il più resistente e duraturo possibile e facile da riparare e potenziare così da ridurre i costi di mantenimento. Probabilmente non dovendo neanche avere bisogno di cambiarlo proprio perché il modello successivo non sarebbe necessario per il mantenimento del sistema economico.

In questo modo potremmo passare facilmente ad una tecnologia nuova utilizzando lo stesso telefono. Non ha senso che abbiamo un telefono che non possiamo aprire e non possiamo riparare.

Ora come ora i nuovi prodotti non sono progettati per il riutilizzo o il ricondizionamento, sono disegnati per essere usati e poi buttati, dobbiamo ripensare a tutto il design dei prodotti per cambiare le cose.

I produttori disegnerebbero i loro prodotti in modo totalmente differente sapendo che sono ancora di loro proprietà, con un design che favorisca l’accesso ai componenti rari  per una facile estrazione delle risorse di valore con le quali produrre nuovi dispositivi. Con questo sono sicura che cambiando l’intero sistema progettistico e lo scopo per i produttori è la cosa più importante, la chiave di tutto.