La Commissione Europea elimina i dazi sulle importazioni dei pannelli solari cinesi

Dopo cinque anni, l’Ue decide di abolire i controlli sui prezzi dei pannelli solari cinesi che entrano in Europa.

La Commissione Europea ha deciso di abolire i controlli sui pannelli solari cinesi che entrano nel mercato dell’UE, in una mossa che probabilmente vedrà aumentare la disponibilità di pannelli a minor costo in tutta Europa.

Come ampiamente previsto, la Commissione ha annunciato la scorsa settimana che cancellerà le norme sul prezzo minimo all’importazione (MIP).

Ha affermato che la decisione è stata presa nel “miglior interesse dell’UE nel suo complesso” e al fine di sostenere i nuovi obiettivi in materia di energia rinnovabile dell’Europa.

Il MIP è stato imposto dall’UE sui prodotti ad energia solare cinesi nel dicembre 2013 ed è stato prorogato di altri 18 mesi lo scorso marzo, in risposta ai timori che i produttori di impianti fotovoltaici dell’UE stessero lottando per competere con le imprese cinesi, che presumibilmente beneficiavano di livelli ingiusti di contributi statali.

Ma i produttori e gli installatori hanno sostenuto che le misure adottate, hanno aumentato il costo di acquisto e installazione di apparecchiature solari in tutta Europa, rallentando la transizione europea verso un sistema di elettricità a bassa emissione di carbonio.

Studi precedenti hanno suggerito che l’accesso a prodotti solari cinesi a basso costo, potrebbe ridurre i costi e portare a un aumento della distribuzione di pannelli solare in Europa fino al 30%. La speranza è che consentire l’accesso ai pannelli di produzione cinese e supportando le tecnologie al prezzo di mercato, contribuirà a promuovere l’uso del sistema fotovoltaico, anche se i sussidi per l’energia pulita in tutta Europa vengono ridotti.

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Tuttavia, la mossa rischia di non trovare d’accordo i produttori di pannelli solari con sede in Europa, che hanno a lungo sostenuto come siano necessarie misure di importazione per creare parità di concorrenza con i produttori a basso costo cinesi.

In una dichiarazione, la Commissione ha insistito sul fatto che era giunto il momento di lasciar scadere la politica sul prezzo minimo all’importazione. “La Commissione ha osservato che la situazione del mercato non è cambiata nella misura in cui ciò giustificherebbe un’ulteriore estensione delle misure, oltre i previsti 18 mesi“, ha affermato. “Ha pertanto respinto la richiesta, da parte delle industrie europee, di riesame in previsione della scadenza.”