Recuperate 5 tonnellate di plastica grazie alle reti dei pescatori italiani

Un progetto sperimentale permette ai pescatori di recuperare i rifiuti. Ma si attende ancora una legge.

I pescatori italiani hanno raccolto negli ultimi sei mesi quasi 5 tonnellate di rifiuti dai fondali marini di alcune zone del mar Tirreno e nel mare Adriatico. Si tratta soprattutto di plastica, in particolare monouso, finita nelle reti a strascico dei pescatori che fanno parte dei progetti sperimentali di “Fishing for litter made in Italy”.

Fishing for litter made in Italy” consente ai pescatori di portare a terra i rifiuti che, assieme ai pesci, finiscono nelle reti senza che ci siano paradossali conseguenze, come ad esempio multe o costi aggiuntivi. E, al tempo stesso, permette di raccogliere la plastica finita in mare per avviarla a un corretto processo di trattamento e riciclo.

Solo nell’Arcipelago Toscano, “Fishing for litter made in Italy” ha permesso di togliere dal mare da maggio a settembre 1,8 tonnellate di rifiuti. A Porto Garibaldi (Ferrara) sono già state organizzate 23 giornate che hanno portato al recupero di più di una tonnellata di rifiuti. A Manfredonia, in provincia di Foggia, in un solo giorno sono stati riportati a terra oltre 390 chili di plastica. A Terracina, in soli due mesi, il quantitativo è stato di 1,6 tonnellate.

Secondo Legambiente, la pesca può ricoprire un ruolo da protagonista nella pulizia del nostro mare. Un ruolo che è tra l’altro previsto dalla direttiva europea Marine Strategy, ma che in Italia – osserva l’associazione del Cigno – è ostacolato dalle normative vigenti, poiché, fatta eccezione per progetti pilota come “Fishing for litter made in Italy”, questa pratica è vietata e i pescatori sono costretti a ributtare in mare i rifiuti pescati. Legambiente chiede di approvare urgentemente una legge che consenta a queste attività di potersi svolgere in maniera regolare.

Un disegno di legge del genere era stato annunciato durante l’estate dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che prometteva una norma entro settembre 2018.