Costa: aumentare la differenziata non basta, serve il riciclo

Il ministro dell’Ambiente agli Stati Generali dei Consorzi: bisogna abbandonare la logica del profitto.

La domanda non è quanti rifiuti si raccolgono, ma quanti se ne riciclano. Questo in sintesi il messaggio del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che il 2 ottobre ha incontrato gli operatori del settore nel corso degli Stati Generali dei Consorzi. Le dichiarazione del titolare del dicastero dell’Ambiente danno una prima direzione al percorso di recepimento da parte dell’Italia del Pacchetto Europeo sull’Economia Circolare, da completare entro il 2020.

“È bene lavorare per incrementare la raccolta differenziata – ha detto Costa aprendo i lavori presso l’Auditorium del Ministero dell’Ambiente – ma anche la quantità di rifiuti riciclati, così da incentivare il percorso virtuoso di passaggio ad un modello di economia circolare”.

La giornata del 2 ottobre è stata tutta dedicata a quei consorzi che si occupano di raccogliere e avviare al riciclo le diverse tipologie di rifiuti che arrivano dalla raccolta differenziata dei Comuni e dalle isole ecologiche, nonché quelli derivanti dalle attività delle aziende.

A Roma erano presenti i consorzi per la carta (COMIECO), per la plastica (COREPLA), per l’alluminio (CIAL), per l’acciaio (RICREA), per il legno (RILEGNO), per il vetro (COREVE), per il polietilene (POLIECO), per gli oli minerali usati (CONOU), per gli oli grassi vegetali ed animali esausti (CONOE), il Centro di Coordinamento RAEE e quello per le pile e gli accumulatori esausti, il principale consorzio per gli pneumatici fuori uso (ECOPNEUS) e il neonato soggetto dedicato agli abiti usati (CONAU).

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Tutti consorzi, ha precisato Costa, che il cui operato deve avvenire all’insegna del “concetto di ‘giusto guadagno’, abbandonando la logica della massimizzazione del profitto”.

L’obiettivo è stato quello di sviluppare una piattaforma programmatica per l’analisi delle opportunità, degli ostacoli, delle politiche e delle misure necessarie per migliorare la qualità del servizio.

Il ministro Costa ha poi ricordato ai consorzi che il principio guida che li deve guidare è l’attenzione ai cittadini e al servizio di pubblica utilità che forniscono. “Voi siete un’attività di pubblico interesse – ha sottolineato il ministro – e avete i servizi da fornire al cittadino come primo riferimento. Servizio al cittadino è far crescere la coscienza ambientale e di partecipazione, quindi trovare insieme le migliori soluzioni possibili, considerato che ci sono dei paletti dai quali non possiamo uscire”.

“Occorre introdurre strumenti di indirizzo e incrementare il controllo sulle attività di prevenzione – ha aggiunto Costa – Credo sia arrivato il momento, lavorando insieme, di rendere più omogeneo secondo alcune linee di indirizzo il percorso da fare; di migliorare e semplificare il controllo, introducendo un sistema che preveda premialità e penali; di rendere omogenea, nell’ottica della semplificazione, la governance del sistema consorzi, che invece soffre attualmente la propria disomogeneità”.