Contatori, citofoni e inverter saranno RAEE nel 2018

Slitta al primo gennaio dell’anno prossimo l’ingresso nella categoria dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

Contatori del gas elettronici, inverter, impianti di videosorveglianza, di sicurezza e controllo accessi, citofoni, videocitofoni, gruppi di continuità e altri alimentatori non rientrano (ancora) all’interno delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, e dunque nella normativa RAEE per la gestione del fine vita. Il loro ingresso nella categoria è slittato al primo gennaio 2018. Lo ha stabilito il Comitato di vigilanza e controllo, accogliendo la richiesta di sospensiva avanzata dalla Federazione ANIE.

“A fronte della indiscutibile autorevolezza della documentazione citata da ANIE – spiega una nota – il Comitato ritiene di poter aderire alla richiesta di Anie di sospensiva parziale delle predette note manifestando il parere che, in considerazione delle necessarie attività di adeguamento delle tipologie di prodotto contatori del gas elettronici, inverter, altri trasformatori e alimentatori, impianti di videosorveglianza, di sicurezza e controllo accessi, di citofoni a e videocitofonia e gruppi di continuità (UPS), queste ultime possano essere ritenute rientranti nell’ambito di applicazione del Dlgs 49/2014 a partire dal l° gennaio 2018″.

“Siamo lieti che il Comitato abbia rivisto le sue posizioni – ha dichiarato Maria Antonietta Portaluri, direttore generale di ANIE – andando incontro così alle esigenze delle imprese. Come fatto fino ad oggi, Anie supporterà tutte le aziende nelle necessarie attività di adeguamento alla normativa fino alla già definita apertura dello scopo a tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche, prevista il 15 agosto 2018″.

ANIE  Federazione è una delle maggiori organizzazioni di categoria del sistema di Confindustria per peso, dimensioni e rappresentatività.

Ad ANIE aderiscono oltre 1.200 aziende del settore elettrotecnico ed elettronico. Il settore occupa 410.000 addetti con un fatturato aggregato (a fine 2015) di 54 miliardi di Euro. Le aziende associate, fornitrici di sistemi e soluzioni tecnologiche all’avanguardia, sono espressione dell’eccellenza tecnologica del made in Italy, risultato di importanti investimenti annui in Ricerca e Innovazione.