Tracciamento rifiuti, il SISTRI andrà in pensione

Nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti entro la primavera, assicura il ministro dell’Ambiente Sergio Costa

Pietra tombale sul SISTRI, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti nato per iniziativa del ministero dell’Ambiente con l’obiettivo di digitalizzare il meccanismo di tracciamento dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani della Regione Campania. Dopo anni di malfunzionamenti, partenze a singhiozzo e polemiche, Sergio Costa, attuale titolare del dicastero dell’Ambiente, ha dichiarato in un’intervista a Tiscali News che il sistema ha fallito e che sarà sostituito da uno nuovo.

Nella lunga intervista di Guido Ruotolo, Sergio Costa ha parlato del contrasto al traffico illecito di rifiuti. Secondo il ministro, va ripensato il sistema di controllo ambientale dei rifiuti, vale a dire il SISTRI. “Non si tratta di migliorarlo – ha dichiarato Costa – ma di mandarlo in pensione. Entro la prossima primavera entrerà in funzione un nuovo sistema di tracciabilità dei 140 milioni di tonnellate di rifiuti speciali che si movimentano in Italia.” Il nuovo sistema, ha anticipato
il ministro, metterà in rete i dati di tutti i mezzi, che sono dotati di gps e rilevatori satellitari.

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Istituito nel 2009 ed entrato in vigore nel 2014, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti aveva l’obiettivo di digitalizzare tutti quegli adempimenti documentali cartacei basati sul MUD (Modello unico di dichiarazione ambientale), sul Registro di carico e scarico dei rifiuti e sul FIR, il Formulario di identificazione dei rifiuti (FIR). Il sistema si basava su due dispositivi: una black box, che veniva montata sui mezzi per il trasporto dei rifiuti in modo da tracciarne il percorso, e una token USB che permetteva l’identificazione e la firma elettronica.

Questo in teoria. Poi, in pratica, il SISTRI non è mai partito davvero. Da una parte i continui rinvii, dall’altra l’avvio di un contributo annuale pagato da imprese e trasportatori per garantirne il funzionamento. Nel mezzo, le polemiche per l’affido in concessione a Selex e, nel 2014, una nuova gara vinta da AlmavivA, TIM e Agriconsulting.