Venezia, i vaporetti vanno a olio da cucina!

Parte la sperimentazione con il biocarburante di Eni, che contiene un 15% di olio di frittura

In viaggio sul Canal Grande grazie all’olio di frittura. Sembra una fantasia, ma invece è la nuova realtà dei celebri vaporetti del servizio pubblico di Venezia, che a breve saranno alimentati da un carburante a base di olio da cucina. Si inizia il primo aprile, ma stavolta non è uno scherzo.

Questo il frutto dell’accordo tra il Comune di Venezia, l’Eni e le municipalizzate Avm e Veritas, che hanno sottoscritto un protocollo per avviare una sperimentazione di sette mesi, dal primo aprile al 31 ottobre, nel corso della quale tutti i mezzi pubblici di navigazione saranno alimentati con Eni Diesel+.

Secondo l’accordo, Eni fornirà circa 5,1 milioni di kg di gasolio con olio di cottura, con un investimento di circa 610.000 euro per coprire il delta di costo.

Il carburante, va detto, non è totalmente ecologico. Contiene un 15% di componente rinnovabile prodotta nella raffineria di Porto Marghera attraverso la riconversione degli oli vegetali utilizzati per la cottura.

Durante la sperimentazione, le emissioni inquinanti dei vaporetti saranno costantemente monitorate, secondo lo stesso schema già sperimentato da Eni con 650 autobus a Torino.

Il capoluogo piemontese, tra l’altro, ha promosso anche la raccolta degli oli spenti di frittura delle utenze domestiche: nelle bioraffinerie di Venezia e Gela gli oli vegetali esausti diventano green diesel grazie al quale in futuro i mezzi pubblici della città potranno essere alimentati.

Il Green Diesel di Eni

Il Green Diesel di Eni è frutto dell’innovativa tecnologia Ecofining, un sistema sviluppato nei laboratori di San Donato Milanese in collaborazione con Honeywell-UOP. È ottenuto dall’idrogenazione di oli vegetali e viene prodotto, a chilometro zero in questo caso, nella bioraffineria Eni di Venezia, primo esempio al mondo di riconversione “bio” di una raffineria preesistente e, addizionato al gasolio, dà vita a Eni Diesel +, quello utilizzato per i vaporetti.

Secondo quanto sostiene Eni, grazie al 15% di componente rinnovabile, Eni Diesel+ riduce significativamente le emissioni inquinanti: fino al 40% gli idrocarburi incombusti e ossido di carbonio. Inoltre grazie a un ciclo produttivo più sostenibile contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 in media del 5%.

A livello del motore, la partenza a freddo è facilitata e la rumorosità è ridotta grazie all’elevato numero di cetano, il cui valore è superiore a 55 contro 51 di specifica.