
In esame al Senato due provvedimenti per rendere le piccole isole italiane laboratori di buone pratiche.
Economia circolare, si parte dalle isole minori, lì dove dovrebbe essere più semplice e più importante (il territorio è piccolo e l’ecosistema fragile: un perfetto banco di prova), ma dove al contempo non mancano delle difficoltà, dovute alla lontananza dalla terraferma e da tutti i servizi ad essa collegati. Sono infatti all’esame del Senato una serie di disegni di legge sulla prevenzione e la gestione dei rifiuti nelle piccole isole marine e lacustri. Un primo passo verso l’appello di Legambiente contenuto nel suo secondo Rapporto del suo Osservatorio sulle isole minori? Ancora presto per dirlo.
I disegni di legge, nelle ultime ore all’ordine del giorno della Commissione ambiente di Palazzo Madama, erano stati comunicati alla Presidenza del Senato il 7 agosto e i testi sono già disponibili (DDL 497 e DDL 757).
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Obiettivo dei provvedimenti è lo sviluppo e la valorizzazione delle isole minori marine e lacustri attraverso la tutela dell’ambiente e della salute degli abitanti. In che modo? Innanzitutto attraverso misure di prevenzione e di gestione dei rifiuti. Poi, rendendo a chilometro zero o quasi lo smaltimento, il recupero e il riciclo: tutte operazioni che oggi si svolgono lontano dalle isole, con un inevitabile aumento dei costi del servizio. Il problema principale è riuscirlo a fare in modo compatibile con la tutela dell’ambiente e del paesaggio di ecosistemi così fragili.
Sono previsti aiuti ai Comuni che avviano progetti compatibili con una corretta gestione dei rifiuti: a questi verrà riconosciuto un contributo annuale pari al 50 per cento dei costi di trasporto marittimo e lacustre effettivamente sostenuti. Non mancano le misure per la prevenzione dei rifiuti da imballaggio e l’incentivo del sistema del vuoto a rendere su cauzione.
I disegni di legge stanno compiendo ancora i primi passi. Ulteriori modifiche ci potranno essere dopo le audizioni dei soggetti interessati.