UE, target al rialzo per efficienza energetica e rinnovabili

Ok del Parlamento europeo: risparmio energetico al 35 per cento, rinnovabili dal 27 al 35 per cento entro il 2030.

Obiettivi europei più ambiziosi per l’efficienza energetica e lo sviluppo di fonti rinnovabili. Il Parlamento europeo ha chiesto di arrivare, entro il 2030, al target del 35 per cento di risparmio energetico, mentre per quanto riguarda l’energia da fonti rinnovabili si passa dal 27 per cento al 35 per cento, con una quota del 12 per cento di energia da fonti rinnovabili nei trasporti.

Per raggiungere questi obiettivi, gli stati membri sono ora invitati a fissare le misure nazionali, che verranno monitorate secondo le nuove norme sulla governance del pacchetto “Unione dell’energia”, che intende garantire all’Europa e ai suoi cittadini energia sicura e sostenibile a prezzi accessibili attraverso misure specifiche che riguardano cinque settori chiave, fra cui sicurezza energetica, efficienza energetica e decarbonizzazione.

Nel dettaglio, il Parlamento UE ha fissato tre obiettivi per i trasporti: lo stop entro il 2021 all’olio di palma come materia prima per i biocarburanti e l’asticella del 12 per cento di energia da fonti rinnovabili. Con la precisazione che il contributo dei biocarburanti composti da colture alimentari e da mangimi dovrà essere limitato al massimo al 7% del trasporto stradale e ferroviario. Gli eurodeputati riconoscono anche per la prima volta i diritti dei consumatori-produttori di energia e della comunità di produzione, che potranno consumare, stoccare e vendere l’energia prodotta senza dover pagare oneri, canoni o imposte.

La definizione finale delle misure si avrà con i negoziati con il Consiglio, che dovrebbero scattare a breve.

Generalmente positive le reazioni del mondo della politica e delle associazioni.

“La nostra valutazione generale, nonostante fossimo molto più ambiziosi su quanto è stato votato è tendenzialmente positiva – commenta all’Ansa l’europarlamentare Dario Tamburrano (M5S) – Siamo molto delusi per certe parti sull’efficienza energetica che è stato l’unico provvedimento su cui ci siamo astenuti, ma non abbiamo ritenuto di votare contro in quanto tutti i provvedimenti sono migliorativi della proposta iniziale della Commissione”.

“Si tratta di una buona notizia per l’ambiente e anche per l’economia – dichiara la capodelegazione degli eurodeputati Pd, Patrizia Toia – perché aumentare la quota di rinnovabili nel nostro mix energetico significa ridurre le emissioni di Co2 ma anche aumentare la crescita e i posti di lavoro”.

“Il Parlamento europeo ha giustamente riconosciuto che l’Ue deve incrementare le energie rinnovabili per far fronte ai suoi impegni climatici, ma dovrebbe mantenere l’attenzione su soluzioni reali, non su una cattiva bioenergia – ha aggiunto Sebastian Mang, consulente a nome dell’ufficio europeo di Greenpeace – A differenza dei governi di tutta Europa che stanno bloccando le comunità dall’eliminare gradualmente il carbone pericoloso e nucleare a favore delle energie rinnovabili, il Parlamento appoggia fortemente i diritti dei cittadini di raccogliere e vendere la propria energia dal sole e dal vento”.