Terni non vuole più le cannucce di plastica

Sbarca in Italia la campagna britannica “The Last Straw”: la prima città è in Umbria.

Terni si candida a diventare la prima città italiana “plastic straw free”, ovvero che fa a meno delle cannucce di plastica.

L’iniziativa è partita grazie all’esportazione della campagna britannica The Last Straw, importata in Italia, e precisamente in Umbria, da un gruppo di italiani che vive in Inghilterra.

“Vogliamo che Terni diventi la prima città italiana a prodursi delle soluzioni concrete per ridurre il consumo delle cannucce di plastica monouso, non riciclabili a causa delle loro ridotte dimensioni”, fa sapere il gruppo “Terni Plastic Free” dalla propria pagina Facebook.

La campagna “The Last Straw”, letteralmente “l’ultima cannuccia”, è partita a Londra lo scorso 15 gennaio, promossa dal quotidiano Evening Standard. Nella capitale britannica ci sono già decine di grandi catene, pub, bar e ristoranti che hanno aderito all’appello, con l’impegno a sostituire le vecchie cannucce con altre di diverso materiale a minore impatto ambientale.

Il tema in Inghilterra è molto sentito. Tanto che la stessa regina Elisabetta ha messo al bando le cannucce dalle sue proprietà reali. Per questo motivo un gruppo di ternani emigrati a Londra ha deciso di esportare l’iniziativa nella propria città natale.

In sinergia con l’associazione culturale Terni In Action, il gruppo ha cominciato a contattare e sensibilizzare bar e ristoranti della città umbra.

Risultato? Decine di adesioni. Numeri che, rapportati alla grandezza di Terni, sono già significativi.

“Invitiamo pub, bar e ristoranti della città! Già 28 gli esercizi commerciali ternani che hanno sposato il progetto, per sostituire progressivamente le vecchie cannucce con altre a minore impatto ambientale – spiega il gruppo – sarebbe auspicabile che le cannucce non vengano più inserite automaticamente nelle bevande, ma concesse solo su esplicita richiesta del cliente.”

“Per rendere anche i consumatori consapevoli della portata di tale problematica, appositi gadget e materiale informativo saranno presto distribuiti presso gli esercizi che, con la loro adesione, si sono impegnati ad abbandonare l’uso di cannucce di plastica una volta esaurite le scorte di magazzino.”

Le alternative alle cannucce in plastica esistono. Ci sono quelle fatte in bio plastica derivata dall’amido di mais, quelle in carta, in metallo e canna di bamboo. Un costo in più, a parte quelle riutilizzabili, ripagato da un ritorno di immagine amplificato dalla campagna attraverso i canali social.

Certo, oltre alle alternative, basterebbe un piccolo sacrificio da parte dei consumatori: rinunciare alla cannuccia e sorseggiare il proprio cocktail con il metodo più antico del mondo: appoggiando le labbra al bicchiere.