Svolta verde per Buckingham Palace: la Regina Elisabetta banna la plastica monouso

La monarchia inglese è quanto di più arcaico immaginiate? Dovrete ricredervi: la regina diventa ambientalista grazie ad un documentario naturalistico

Cappellini e colori pastello non sono destinati a sparire, ma qualcosa di più innovativo si affaccia nelle stanze di Buckingham Palace. La Regina Elisabetta II ha messo in moto una nuova strategia anti-plastica. Ad essere bannate da tutte le proprietà reali, compresi caffè pubblici nelle residenze e stanze da pranzo del personale, saranno cannucce, bottigliette monouso e imballaggi di plastica per cibo da asporto. A sostituirli porcellana e carta riciclata per tutti.

La monarchica rivoluzione non si ferma però al divieto di usare plastica: alla Royal Household si lavora a pieno ritmo sull’installazione di pannelli solari e sull’implementazione di nuove misure per l’efficienza energetica. L’obiettivo è ridurre i consumi di circa il 40%. In parallelo si interverrà sul sistema di gestione dei rifiuti: le infrastrutture per il compostaggio degli scarti organici saranno installate e breve.

A smuovere l’interesse di The Queen circa la sostenibilità delle sue proprietà è stato David Attenborough – il Piero Angela inglese, 91enne coetaneo di Sua Maestà. In un recente incontro, la regina d’Inghilterra e il narratore della serie ambientalista Blue Planet hanno discusso di misure per la riduzione dell’impatto ambientale delle proprietà della corona. Il pretesto era discutere del Commonwealth Canopy, un progetto di conservazione che punta a creare una rete di parchi nazionali in 52 paesi.

Un segnale di forte innovazione e apertura da una delle istituzioni più tradizionali al mondo – soprattutto considerando che il cambiamento climatico è ancora negato dai leader di alcuni tra i più industrializzati paesi al mondo.
Non tutta la famiglia reale è nuova al mondo green. L’anno scorso, il principe Carlo ha contribuito a lanciare una competizione da 2 milioni di dollari per porre uno stop a pratiche che portano 8 milioni di tonnellate di plastica a finire negli oceani ogni anno, causando enormi danni all’intero ecosistema.

Tradizione e innovazione si incontrano su terreno fertile quando l’obiettivo è la salvaguardia dell’ambiente.

Articolo realizzato da: Agnese Metitieri