Startup italiana lancia in Piemonte la nuova frontiera del riciclo del Tetrapak

L’impianto produrrà EcoAllene, una plastica di recupero che avrà prezzi competitivi rispetto a quella tradizionale.

Un impianto innovativo per riciclare Tetrapak ricavandone EcoAllene, un nuovo materiale plastico brevettato da Ecoplasteam. Succede in Italia, precisamente in Piemonte, a opera di una startup con sede a Milano.

Per questo progetto Ecoplasteam, assistita da Swiss Merchant Corporation, ha ottenuto un finanziamento da oltre 4 milioni di euro e sta già trattando rilevanti contratti di fornitura per il nuovo prodotto, l’EcoAllene.

Il materiale plastico deriva dal riciclo dei cosiddetti “rifiuti poliaccoppiati”, ovvero formati da un film plastico e un film metallico. Il processo brevettato da Ecoplasteam prevede un lavaggio profondo dello scarto per una pulizia ed un recupero di eventuali fibre residue (cellulosa) che saranno reimmesse sul mercato per rientrare nel proprio ciclo produttivo o destinate all’autogenerazione di energia. Poi il prodotto viene sminuzzato per permettere la lavorabilità dello scarto e la “gestione” della dimensione dell’alluminio presente nel rifiuto, che può essere fino a 30 cm x 15 cm, riducendolo quindi fino a poco meno di 1mm x 1 mm. In questo modo si permette anche il dosaggio dello stesso nella ricetta finale in funzione del mercato/applicazione di destinazione. Successivamente il tutto viene agglomerato per omogeneizzare il materiale e prepararlo all’ultima fase, in cui, con processo di riscaldamento, additivazione e plastificazione vengono preparate le formulazioni (materiale base + carica e/o additivazione) destinate al mercato in generale o finalizzate, con ricetta “taylor made” al cliente specifico.

L’innovazione riduce i costi del riciclo permettendo una competitività importante dei prodotti finiti in fase di commercializzazione rispetto al materiale direttamente concorrente, la plastica.

Il nuovo materiale plastico ottenuto, che si ottiene riciclando prodotti altrimenti destinati ad incenerimento o discarica (imballi per alimentari fluidi, sacchetti prodotti oleosi, involucri dolciumi, capsule per bevande calde “non compostabili”, etc), ha una grande varietà di utilizzi: si va dalle suole delle scarpe alle strutture delle scope, passando per pavimentazioni, oggetti d’arredamento e film o lastre termoformate.

Il nuovo impianto, che dovrebbe produrre all’incirca 6.000 tonnellate di EcoAllene, sorgerà a Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria. Verrà realizzato da una realtà piemontese, la AMUT di Novara, leader internazionale nella fornitura di macchinari per la lavorazione di materie plastiche.