Stampanti: possibile recupero di ferro dai toner esauriti

Università australiana mette a punto un sistema per riciclare la polvere residua delle cartucce.

Un giorno, i toner fuori uso delle stampanti potrebbero avere una seconda vita come ponti o componenti per il settore delle costruzioni. Secondo uno studio pubblicato ACS Sustainable Chemistry & Engineering e riportato da Science Daily, un gruppo di ricercatori del Centre for Sustainable Materials Research and Technology della University of New South Wales, in Australia, avrebbe trovato un metodo per trasformare la polvere residua delle cartucce in ferro, utilizzando temperature compatibili con i processi industriali esistenti.

Secondo la European Toner and Inkjet Remanufacturers Association, 500 milioni di cartucce su una stima di 1,1 miliardi vendute ogni anno finiscono nelle discariche di tutto il mondo. Queste cartucce “vuote”, in base al peso, possono contenere fino all’8 per cento di polvere residua inutilizzata e potrebbero rilasciare sostanze inquinanti nel suolo e nelle falde acquifere.

Ad oggi, gli scienziati hanno trasformato questo prodotto in oli, gas e persino un ingrediente nell’asfalto. Ora, i ricercatori sembrano aver sviluppato un nuovo sistema per rendere più efficiente e completo il riciclo dei toner.

Gli esperti del Centre for Sustainable Materials Research and Technology hanno messo la polvere dei toner in una fornace, portandola a una temperatura di 1.550 °C. Con questo processo, hanno trasformato l’ossido di ferro presente in un prodotto che fatto al 98% di ferro puro, usando le resine polimeriche all’interno della polvere di toner come fonte di carbonio. I ricercatori sostengono che questo metodo sarebbe ideale per applicazioni industriali perché il ferro e l’acciaio sono prodotti in genere a queste temperature. Inoltre, il riscaldamento della polvere a temperatura così elevata impedisce la formazione di prodotti tossici, fornendo un modo ecocompatibile per riciclare il toner residuo.