L’iniziativa di Greenpeace: tutte le segnalazioni su una mappa online.
La vostra spiaggia è una di quelle in cui è più facile trovare un rifiuto che una conchiglia? Ora avete la possibilità di segnalarlo grazie a un’app. È Plastic Radar, il servizio di Greenpeace per segnalare la presenza di rifiuti in plastica sulle spiagge, sui fondali o che galleggiano sulla superficie dei mari italiani. Basta inviare le segnalazioni su Whatsapp, al numero +39 342 3711267. C’è anche un video su YouTube che spiega tutto.
Le regole sono poche e semplici. Per segnalare una situazione anomala, dal piccolo mucchio di rifiuti alla grande discarica, sarà necessario scattare una foto del rifiuto e, se possibile, fare in modo che sia riconoscibile il marchio e il tipo di plastica di cui è costituito. Successivamente va inviata, insieme alle coordinate geografiche del luogo dove è stato individuato il rifiuto.
Le segnalazioni, elaborate da Greenpeace, saranno disponibili nell’arco di 24-48 ore sul sito plasticradar.greenpeace.it, dove chiunque potrà consultare i risultati e scoprire quali sono le tipologie di imballaggi più comuni nei mari italiani, a quali categorie merceologiche appartengono, se sono in plastica usa e getta o multiuso e da quali mari italiani arriva il maggior numero di segnalazioni. Il materiale verrà utilizzato da Greenpeace per lanciare campagne di sensibilizzazione rivolte a tutti, dai cittadini alle autorità competenti.
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Il target vero sono le grandi aziende e l’obiettivo è che affrontino concretamente le loro responsabilità, in particolare riguardo la plastica monouso, avviando immediatamente programmi che riducano drasticamente il ricorso all’utilizzo di imballaggi e contenitori in plastica usa e getta.
Esiste anche un vero e proprio contest per i segnalatori. Chi invierà 25 segnalazioni valide, complete di marchio e tipo di plastica, riceverà un ringraziamento pubblico nel Report finale di Plastic Radar. E per chi entrerà nella top ten con il maggior numero di segnalazioni valide, ci sarà una borraccia plastic free di Greenpeace.
Un modo per non rassegnarsi all’invasione della plastica e diventare una sentinella dell’ambiente, accendendo i riflettori su una grave forma di inquinamento che rappresenta una delle emergenze ambientali più gravi dei nostri tempi.