Regno Unito, il via alla nuova strategia per rilanciare il recupero della plastica

Dopo Germania, Svezia e Danimarca anche per l’Inghilterra è in arrivo la ricompensa per chi ricicla.

Regno Unito, il via alla nuova strategia per rilanciare il recupero di plastica, latta e vetro entro la fine dell’anno: imporre una cauzione che verrà pagata, da chiunque, acquistando una bottiglia di plastica, e che sarà restituita riportando il contenitore vuoto in appositi punti di raccolta.

Nulla di nuovo in termini di innovazione. Infatti, il vuoto a rendere, è una pratica in uso già dal 2006 in Germania, e non è la sola: Svezia e Danimarca hanno applicato politiche simili per latta, vetro e ovviamente bottiglie di plastica, sistemi che hanno dimostrato grandissimi vantaggi e costi di mantenimento sostenibili soprattutto grazie ai vuoti non restituiti. Sembra un controsenso ma le bottiglie pagate e non restituite pagano per la gestione degli impianti di rimborso, risolvendo così i dubbi dei più scettici in termini di sostenibilità economica.

Il vuoto a rendere quindi è l’ultima strategia in ordine di tempo per cercare di incentivare il riciclaggio di contenitori: già qualche anno fa fu introdotta nel Regno Unito la tassa sull’utilizzo di sacchetti di plastica che ha portato una drastica riduzione (83%) sul loro utilizzo giornaliero.

Quindi una buona notizia: ci aspettiamo ottimi risultati da questa tattica per uno dei Paesi europei con il più alto tasso di consumo per contenitori monouso. Si stima infatti che ogni anno il consumo di contenitori di plastica (bottiglie e porta vivande monouso) si aggiri attorno ai 13 milioni e che più di 3 milioni non vengano riciclati. Una produzione che secondo il WWF britannico è destinata ad aumentare: infatti, la teoria del Panda Inglese si basa sulla correlazione tra PIL e produzione di plastica, che vede l’Inghilterra passare dai 5.2 milioni di tonnellate di rifiuti plastici prodotti quest’anno, ai 6.3 per il 2030, un 20% in soli 12 anni, una stima per cui è necessaria una presa di posizione del governo visto che oltre il 67% dei rifiuti plastici è prodotto da imballaggi.

Ma quanto costa tutto il sistema per l’Inghilterra? Poco, forse pochissimo. Per il miliardo necessario per la realizzazione dei punti di raccolta e dei costi annuali di manutenzione, si farà ricorso proprio ai fondi provenienti dalle mancate consegne dei vuoti prepagati.

Una politica, quella ambientale, che sembra lontanissima dal contesto Italiano dove un centesimo per i sacchetti biodegradabili, in confronto ai sei centesimi imposti dal governo inglese per scoraggiare l’uso di sacchetti di plastica, ha acceso polemiche e fervori.