Pacchetto Economia Circolare, ok della plenaria UE entro aprile

Si accelera l’approvazione con l’ok della Commissione Ambiente del Parlamento europeo.

Il Pacchetto Economia Circolare sta per diventare realtà. Dopo l’approvazione della Commissione Ambiente del Parlamento europeo il 27 febbraio, il dossier che contiene  le nuove direttive su rifiuti, imballaggi, discariche, pile e accumulatori, veicoli a fine vita e RAEE  arriverà all’assemblea plenaria tra il 16 e il 18 aprile 2018 per il voto finale, in leggero anticipo rispetto alle previsioni, che parlavano di maggio. Il voto formale del Consiglio dell’Unione europea sarà probabilmente a giugno 2018.

Il testo che ha avuto l’ok della Commissione Ambiente e che poi sarà votato dall’assemblea plenaria è lo stesso uscito dall’accordo provvisorio del 18 dicembre tra Parlamento UE e Consiglio, formalizzato poi il 23 febbraio scorso. Se tutto procede, come dovrebbe essere, senza intoppi, dalla presentazione delle proposte messe a punto dalla Commissione Europea a dicembre 2015 all’approvazione definitiva delle misure saranno passati poco più di due anni.

Il cosiddetto Pacchetto Economia Circolare è un vero e proprio contenitore di quattro proposte di modifica delle direttive sui rifiuti a partire dalla direttiva “madre” 2008/98/Ce, con poi le direttive speciali in materia di rifiuti di imballaggio (1994/62/CE), discariche (1999/31/CE), RAEE (2012/19/UE), veicoli fuori uso (2000/53/CE) e rifiuti di pile e accumulatori (2006/66/CE).

Le modifiche più rilevanti riguardano la direttiva sui rifiuti del 2008. Gli obiettivi principali sono premiare chi si impegna maggiormente sul fronte della prevenzione dei rifiuti, favorire la preparazione per il riutilizzo e fissare obiettivi più stringenti in materia di riciclo, ponendo un argine allo smaltimento in discarica.

Il negoziato tra Consiglio e Parlamento, dal quale è scaturito il testo finale, ha portato a degli aggiustamenti. Se infatti il Parlamento europeo spingeva per obiettivi più ambiziosi, la trattativa con gli Stati membri ha avuto un effetto ribasso. Per quanto riguarda i rifiuti urbani, dal target di riciclo iniziale del 70 per cento entro il 2030 si è arrivati al 65 per cento entro il 2035. Sul fronte imballaggi, l’obiettivo dell’80 per cento entro il 2030 è stato ridotto al 70 per cento entro la stessa data. Il tetto massimo per i conferimenti in discarica è raddoppiato: dalle intenzioni originarie dei parlamentari, che parlavano di un massimo del 5 per cento al 2030, si è arrivati al 10 per cento.