Nasce in Sardegna il social network dell’economia circolare: Wastly

La piattaforma online è una piazza virtuale per facilitare il commercio di materie prime ricavate dal riciclo.

Una startup nata per far dialogare le imprese che vogliono vendere le materie prime ricavate dal riciclo con quelle che le potrebbero comprare, per creare nuovi prodotti. È Wastly, piattaforma innovativa nata in Sardegna tre anni fa e appena premiata nell’ambito della settima edizione del Premio “Bologna Città Civile e Bella”.

Wastly, fondata a Cagliari nel 2015, è una startup pensata per tutti gli operatori dell’economia circolare: la piattaforma è di fatto un punto di incontro per le imprese che si occupano di raccolta, quelle che trasportano i rifiuti, gli intermediari, gli impianti di recupero, trattamento e riciclo, i Comuni e, infine, gli stessi cittadini.

Ma a che serve? A trovare i contatti di tutti i soggetti coinvolti nella filiera del riciclo. Ma non solo. Anche a verificare le autorizzazioni degli impianti di recupero e trattamento e l’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.

L’idea ha trovato presto investitori privati e nel 2016, appena un anno dopo la nascita, si è aggiudicata il voucher startup da 50 mila euro di Sardegna Ricerche.
Oltre a fungere da piazza virtuale dell’economia circolare, Wastly può attivare una vasta rete di ingegneri ambientali, consulenti dell’informazione e sviluppatori.

La mission di Wastly, infatti, è sì quella di creare un network selezionato di aziende verificate, vale a dire quelle autorizzate a operare nel settore dei rifiuti grazie alla verifica delle autorizzazioni gestita dallo staff tecnico in fase di registrazione delle aziende stesse. Ma oltre al database l’intento è avere un network dinamico, con utenti attivi che aderiscano al sistema mettendo a disposizione le proprie autorizzazioni e le informazioni della propria azienda con la massima trasparenza, al fine di velocizzare e agevolare il processo di commercializzazione e chiusura delle filiere per il recupero di materia e la circolazione dei rifiuti e delle materie prime seconda con velocità e trasparenza.

“In Italia – spiega Paola Obino, fondatrice di Wastly – abbiamo da una parte le aziende che lavorano con il mondo dei rifiuti e che intendono ridurne l’entità per lo smaltimento, aumentarne il recupero e agevolare la produzione di MPS, dall’altra abbiamo le aziende manifatturiere artigianali e industriali che, investite da questa rivoluzione, mirano a ridurre gli scarti interni e ad accogliere l’ingresso di materie prime e MPS nella linea produttiva: due mondi complementari che solitamente non riescono a dialogare. Wastly nasce proprio per venire incontro a questa esigenza”.

“Con l’utilizzo della nostra piattaforma – aggiunge Obino – è possibile arrivare fino a 7,5 miliardi di euro di risparmio in acquisto di materie prime grazie a una maggiore conoscenza degli attori presenti sul territorio, sia nazionale che locale”.