Microplastiche: l’inquinamento che dalla lavatrice arriva al mare

Marevivo lancia una campagna di sensibilizzazione. Sotto accusa i tessuti sintetici.

Non solo, e non tanto, plastica. Ma anche e soprattutto microplastiche. Quei minuscoli frammenti invisibili, inferiori ai 5 millimetri di lunghezza, che finiscono ogni giorno nelle acque di scarico causando danni alla vita marina. Una minaccia contro cui sono state fatte battaglie che hanno portato alla messa al bando delle microplastiche nei cosmetici. Ora Marevivo lancia una campagna di sensibilizzazione sul problema delle microplastiche rilasciate dai tessuti sintetici in lavatrice. Un problema già evidenziato da Recycling Point, che ha dato spazio ai mini documentari animati di Annie Leonard (“The story of stuff”), e in particolare a “La storia delle microfibre”, che potete visionare a questo link.

Marevivo cita i dati dell’Università di Plymouth, nel Regno Unito, che per un anno ha analizzato ciò che accadeva quando i materiali sintetici venivano lavati a temperature diverse, tra i 30 e i 40 gradi, con differenti combinazioni di detergenti. Per i ricercatori inglesi ogni ciclo rilascerebbe circa 700.000 fibre di microscopiche particelle nell’ambiente. L’acrilico è uno dei tessuti peggiori in grado di liberare circa 730.000 di minuscole particelle, cinque volte in più del tessuto misto cotone-poliestere che ne cede 137.000. Un solo carico di 5 kg di materiale in poliestere produce tra i 6 e i 17,7 milioni di microfibre, stando ai dati di uno studio pubblicato da Environmental Pollution.

“Queste microfibre – spiega Rosalba Giugni, presidente di Marevivo – raggiungono il mare perché non bloccate dagli impianti di trattamento Un danno non solo ambientale perché le particelle entrano nella catena alimentare accumulandosi negli apparati digerenti degli animali, riducendo anche la loro capacità di assorbire il cibo. Scienziati di tutto il mondo stanno lavorando per trovare una soluzione. La prima fra tutte deve essere quella di studiare tessuti senza rilascio di microfibre. Non è semplice, nel frattempo ognuno di noi può fare qualcosa per aiutare il mare. Ridurre, Riciclare e Riusare. Ridurre gli acquisti superflui, usare più a lungo i capi acquistati e riciclarli correttamente, effettuare lavaggi meno frequenti usando programmi per la lavatrice brevi, a basse temperature e con una velocità della centrifuga ridotta”.

Per Marevivo, investire su tessuti sintetici più eco-friendly potrebbe rappresentare una valida soluzione visto che il 60% di tutti gli indumenti a livello globale è realizzato in poliestere ma è necessario anche migliorare il sistema di filtraggio dei depuratori delle acque reflue.