L’economia circolare dell’acqua per battere la siccità

Il report di ING: applicare il nuovo modello economico al sistema idrico permetterebbe di risparmiare 400 miliardi di metri cubi l’anno.

Secondo il Forum Economico Mondiale, tra le più grandi minacce per l’umanità nel prossimo secolo c’è una possibile crisi globale dell’acqua. Si calcola che la domanda di oro blu crescerà ogni anno del 2 per cento nei prossimi decenni. In questo contesto, la soluzione per arginare questa crisi potrebbe arrivare dall’economia circolare, secondo quanto riportato dal recente rapporto di INGLess is More: Circular Economy Solutions to Water Shortages”. Stando al report, grazie all’applicazione del nuovo modello economico al settore idrico sarebbe possibile abbattere la domanda globale dell’11%.

Elaborato in partnership con Deltares, un istituto indipendente che si occupa di acqua e sottosuolo, il documento punta a delineare le basi per un modello di economia circolare da applicare all’utilizzo dell’acqua. L’obiettivo è rendere il sistema idrico attuale “rigenerabile” attraverso la progettazione, permettendo all’acqua di essere riutilizzata più volte senza alcuna perdita a livello di qualità.

ING ha analizzato le opportunità di questo nuovo sistema concentrandosi sul potenziale dell’economia circolare applicata al settore idrico in sei regioni: India settentrionale, California, Ghana, Emirati Arabi Uniti, Bangladesh e Paesi Bassi. Le nuove soluzioni proposte, per quanto non siano in grado di eliminare totalmente la scarsità d’acqua, potrebbero comunque generare un risparmio di 400 miliardi di metri cubi l’anno, l’11% della domanda globale di acqua.

“Come i nostri risultati dimostrano – spiega Gerben Hieminga di ING – le soluzioni circolari per l’acqua hanno un elevato potenziale nella riduzione dello stress idrico. Applicare i principi dell’economia circolare richiede un cambiamento trasformativo dei sistemi idrici lineari attuali, che a sua volta presenta anche una serie di opportunità per tutta la filiera produttiva”.

Scarica il report di ING