Le navi, ad Amsterdam, potranno presto fare il “pieno di Plastica”!

A breve l’inaugurazione della prima fabbrica chimica per la conversione dei rifiuti plastici non riciclabili in carburante.

Nel porto di Amsterdam è in costruzione un nuovo stabilimento che potrebbe rivoluzionare il modo in cui sono smaltiti i rifiuti di plastica. Utilizzando una tecnologia rivoluzionaria, la struttura converte materie plastiche precedentemente non riciclabili in carburante per le navi mercantili a motore diesel.

Bin2Barrel, il nome del gruppo dietro la realizzazione di questo stabilimento, fondata nel 2012 dagli imprenditori Floris Geeris e Paul Harkema. Mentre la tecnologia di riciclaggio chimico utilizzata in passato ha funzionato, Bin2Barrel è la prima azienda ad utilizzarla commercialmente.

Grazie ad una partnership con il porto di Amsterdam e una sovvenzione del governo Olandese, l’impianto dovrebbe iniziare le operazioni entro la fine del 2018. Se tutto andrà bene, questo sarà il primo di quattro fabbriche a essere costruito vicino al porto. Solo nel primo anno si stima che 35.000 tonnellate di spazzatura saranno convertite in 30 milioni di litri di carburante, dando valore a materiali che altrimenti finirebbero nelle discariche.

Il progetto fornisce una moltitudine di benefici ambientali lungo l’intero processo. Il porto di Amsterdam stima una riduzione annuale di 57.000 tonnellate di emissioni di CO2.

Il vantaggio più evidente è lo smaltimento dei rifiuti. La plastica utilizzata dalle fabbriche non è adatta al riciclaggio tradizionale e fino ad ora era bruciata o finiva nelle discariche. Convertendolo in carburante, la plastica ha una nuova vita e non entra nell’ambiente come spazzatura.

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L’altro grande vantaggio è il combustibile effettivo prodotto dalla fabbrica, che viene venduto all’industria marittima. Il diesel tradizionale richiede enormi quantità di energia per essere estratto, trasportato e alimentare i motori. Poiché ignora il processo di produzione tradizionale, il diesel prodotto nello stabilimento di Bin2Barrel emetterà l’80 percento in meno di CO2. Fornisce inoltre un’alternativa ai biocarburanti, che richiedono grandi quantità di terra e risorse per essere prodotti.

I critici del “waste to energy” sostengono che questo tipo di tecnologia impedisce la crescita di forme di energia veramente rinnovabili, come il solare e il vento. Tuttavia, i sostenitori di tali modelli di riciclaggio sostengono che fabbriche come queste sono necessarie, in quanto offrono un’opzione più rispettosa dell’ambiente rispetto a quelle dipendenti dai combustibili fossili e allo stesso tempo affrontano la crescente sfida dell’inquinamento plastico.

Roon van Maanen, capo dell’industria circolare e delle energie rinnovabili nel porto di Amsterdam, ha commentato i nuovi stabilimenti.

L’uso e la mancanza di una corretta lavorazione della plastica causano un enorme inquinamento in tutto il mondo. Bin2Barrel introduce una tecnologia innovativa e necessaria che ci consentirà in tempi brevi di utilizzare un flusso di rifiuti attualmente non riciclabile in modo sensato. Creando un nuovo prodotto da un rifiuto altrimenti problematico, questa fabbrica aiuterà la transizione del Porto verso un’economia circolare“.

Inutile dire che per garantire un futuro sostenibile, dobbiamo allontanarci dai combustibili fossili. I fondatori di Bin2Barrel lo riconoscono e considerano la “plastica alimentare” come un passaggio intermedio.

Lo scopo finale della società non è produrre carburante, ma piuttosto rinnovare il riciclaggio delle materie plastiche e sostenere un’economia circolare.

L’obiettivo finale dell’azienda è “l’implementazione del riciclaggio chimico, al fine di consentire la creazione di nuove materie plastiche”. Una volta che la tecnologia di Bin2Barrel riceverà una conferma positiva sui suoi benefici per la riconversione dei rifiuti plastici in componenti chimici preziosi, potrà essere utilizzata in prodotti completamente nuovi.