La T-Shirt? Cattura lo smog (e la puzza)!

Un’azienda italiana lancia sul mercato una maglietta che trattiene le sostanze inquinanti.

Può una maglietta rendere l’aria più pulita? Pare di sì. RepAir – questo il nome della nuova T-Shirt ecosostenibile è stata lanciata dal marchio italiano Kloters. Prodotta in Italia, è fatta in cotone e “pulisce” l’aria utilizzando un inserto di “The Breath”, materiale brevettato e certificato secondo standard Iso, Anasi/Aham AC-1-2002, in grado di trattenere al suo interno sostanze inquinanti, batteri e cattivi odori.

In estrema sintesi, il tessuto “The Breath”, all’interno di una tasca, disgrega e cattura le molecole inquinanti presenti nell’atmosfera. Secondo i test di laboratorio sull’aria, la T-Shirt RepAir abbatterebbe lo smog di due auto all’anno per ogni persona che la indossa. Il sistema utilizzato nelle magliette di Kloters è composto da due strati esterni stampabili, in tessuto idrorepellente con proprietà battericide, antimuffa e antiodore e uno intermedio in fibra assorbente carbonica con nano molecole, capace di assorbire e disgregare le micro particelle inquinanti presenti.

La maglietta sarà disponibile sul sito www.kloters.com a partire da giugno 2018. Sull’apposito spazio http://repair.kloters.com/ ci si può iscrivere per acquistare le prime T-Shirt con un 25 per cento di sconto. Inoltre, a maggio, verrà organizzata una campagna di crowdfunding su Kickstarter.

Kloters è un’azienda di moda fondata da Marco Lo Greco, Silvio Perucca e Federico Suria. “Abbiamo unito le nostre esperienze maturate in ambiti che spaziano dal design, alla sartoria, dalla tecnologia alla moda per creare un marchio, dedicato all’uomo, che produce capi di abbigliamento, con il fine ultimo di far stare bene chi li indossa – spiegano i tre giovani – Stare bene è un concetto molto ampio e con varie sfumature di significato. Per Kloters stare bene implica 3 attributi fondamentali che tutti i nostri prodotti hanno: Comfort, Stile, Sostenibilità.”

Tutti i capi sono progettati e prodotti per durare a lungo. Una mera questione di qualità? Non solo. L’obiettivo è limitare l’impatto ambientale di produzione, distribuzione e smaltimento del vestiario.