La confusione dei consumatori e la sfiducia sul riciclaggio della plastica stanno aumentando

Un sondaggio svolto da Viridor rivela come molte persone sono preoccupate per l’impatto dei rifiuti di plastica sull’ambiente, ma sono anche confuse su come riciclare

Secondo questo sondaggio svolto nel Regno Unito, i consumatori stanno diventando meno fiduciosi nella capacità delle imprese, dei governi e del settore dei rifiuti di riciclare correttamente.

L’indagine condotta su 1.900 persone, da parte della società britannica di riciclaggio e smaltimento dei rifiuti Viridor, ha rilevato che le preoccupazioni relative all’impatto ambientale degli scarti rimangono elevate. Oltre l’80% ha dichiarato di essere preoccupato per l’impatto dell’inquinamento plastico sull’oceano, mentre il 71% crede che ci saranno isole galleggianti di rifiuti nelle acque del Regno Unito entro i prossimi 50 anni, a meno che non venga intrapresa un’azione rapida per incrementare il riciclaggio.

Ma il sondaggio annuale ha rilevato che, mentre i consumatori si aspettano che le imprese, il governo e il settore dei rifiuti assumano maggiori responsabilità nell’incrementare i tassi di riciclaggio, molti non si fidano nelle loro capacità in ambito di riciclo.

Oltre la metà degli intervistati ha dichiarato infatti che le aziende dovrebbero essere maggiormente responsabili del riciclaggio, ma solo il 9% dichiara di aver fiducia in loro per garantire che i rifiuti vengano riciclati correttamente. Allo stesso modo, il 61% ha dichiarato che il governo britannico dovrebbe fare di più per affrontare i tassi di riciclaggio, ma solo il 12% confida nella buona riuscita dell’obiettivo.

Tuttavia, nonostante questa mancanza di fiducia nelle aziende e nei responsabili politici per affrontare la questione dei rifiuti, l’indagine mostra la volontà dei consumatori che questi enti svolgano un ruolo più importante nel riciclaggio.

Molti sono anche disposti a pagare una tassa sulle materie plastiche non riciclabili, suggerisce il sondaggio, con il 47% contento di farlo per le bottiglie di plastica, il 45% per i contenitori di plastica da asporto e il 44% contento di pagare una tassa aggiuntiva su vassoi di plastica nera per alimenti.

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Dal sondaggio è emerso anche che i prodotti che utilizzano imballaggi riciclabili o realizzati con materiali riciclabili sono molto favoriti dai consumatori.

Eppure il numero di consumatori frustrati per non sapere cosa può o non può essere riciclato sembra crescere, passando dal 64% del sondaggio del 2016 al 67% dello scorso anno e al 72% questa volta. Solo il 16% degli intervistati ritiene che le indicazioni di riciclaggio sulla confezione del prodotto sia facile da capire.

Otto intervistati su 10 hanno anche affermato di ritenere che il Regno Unito dovrebbe occuparsi del proprio riciclaggio e dei rifiuti piuttosto che esportarli all’estero.

Phil Piddington, amministratore delegato di Viridor, ha dichiarato che i risultati del sondaggio mostrano che, mentre nel Regno Unito continua a crescere la preoccupazione pubblica per l’impatto ambientale delle materie plastiche, aumenta anche il senso di confusione sul riciclaggio e la sfiducia nei confronti delle aziende e dei responsabili delle politiche incaricate di affrontare il problema.

“La gente vuole davvero fare la cosa giusta, ma ha bisogno di un messaggio chiaro e conciso da parte del governo e delle autorità locali per migliorare collettivamente le prestazioni di riciclaggio e raggiungere gli obiettivi nazionali”, ha affermato. “Queste sono tutte iniziative che speriamo possano essere supportate nella strategia del governo sulle risorse e rifiuti entro la fine di quest’anno”.