Italia: nasce l’Alleanza per l’Economia Circolare

Firmato dai big dell’industria il Manifesto per la circular economy: nasce il network circolare.

L’industria dell’economia circolare italiana accende i motori con una Alleanza, un Manifesto e un Documento Governativo di Posizionamento Strategico, presentati e firmati a Roma in Confindustria con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e del ministero dello Sviluppo Economico. L’obiettivo è rafforzare l’impegno delle aziende italiane sul fronte dell’innovazione, della competitività e delle prestazioni ambientali.

I promotori dell’Alleanza per l’Economia Circolare sono Enel e Intesa San Paolo, che firmano con Novamont, Costa Crociere, Gruppo Salvatore Ferragamo, Bulgari, Fater e Eataly il Manifesto per l’economia circolare che coinvolge, come capofila per ciascun settore, un’azienda protagonista del Made in Italy a livello internazionale.

Quel che le imprese faranno sarà individuare e diffondere le best practice italiane sull’economia circolare e implementare la circular economy all’interno delle rispettive aziende. Inoltre, definiranno metodi di misurazione e target, sia ad uso interno che esterno, e svilupperanno progetti comuni.

Nel corso del lancio dell’Alleanza e del Manifesto, è stato anche presentato il Documento di Posizionamento Strategico Nazionale del ministero dell’Ambiente e del ministero dello Sviluppo Economico (nata dalla consultazione “Verso un modello di Economia Circolare per l’Italia”), che si inserisce nella più ampia Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile contribuendo in particolare alla definizione degli obiettivi sull’uso efficiente delle risorse e dei modelli di produzione e consumo sostenibili.

“Sempre di più stiamo definendo il piano industriale italiano, così come fatto con la Sen, sulla base di obiettivi ambientali – ha dichiarato alle agenzie il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti a margine dell’incontro – Questo cambia il paradigma industriale del Paese. L’economia circolare è un elemento fondamentale: vuol dire non solo la parte finale della produzione, quindi lo smaltimento dei rifiuti, ma il documento posiziona l’Italia anche su altri aspetti della produzione: materiali, eco-dedign, cicli di produzione e smaltimento rifiuti. Una piattaforma – conclude il ministro – su cui bisognerà sviluppare il prossimo anno le policy per poterla portare avanti”.