In Italia 3 milioni di green jobs

Il settore della green economy vale il 13% degli occupati, secondo il rapporto di Symbola e UnionCamere

Più di 345 mila imprese italiane dell’industria e dei servizi hanno investito nel periodo 2014-2017, o prevedono di farlo entro la fine del 2018 (nell’arco, dunque, di un quinquennio) in prodotti e tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. E i cosiddetti green jobs, occupati che hanno competenze ambientali, sono già 2 milioni 998 mila: il 13% dell’occupazione complessiva nazionale.

Questa la fotografia scattata da GreenItaly 2018, il nono rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il Conai e Novamont, con il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Il dossier misura e pesa la forza della green economy nazionale (oltre 200 best practice raccontate, grazie anche alla collaborazione di circa trenta esperti).

Dal rapporto emerge che le imprese che hanno investito sull’economia verde hanno un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore al resto del sistema produttivo italiano: con specifico riferimento alle imprese manifatturiere (5-499 addetti), quelle che hanno visto un aumento dell’export nel 2017 sono il 34% tra chi ha investito nel green contro il 27% tra chi non ha investito.

Maggiore è anche la spinta verso l’innovazione, quasi il doppio rispetto a chi non si è lanciato nella green economy: 79% contro 43%.

Il numero dei green jobs, quasi 3 milioni di posti di lavoro, è inoltre destinato a salire ancora entro l’anno: sulla base delle indagini Unioncamere si prevede una domanda di green jobs pari a quasi 474.000 contratti attivati, il 10,4% del totale delle richieste per l’anno in corso, che si tratti di ingegneri energetici o agricoltori biologici, esperti di acquisti verdi, tecnici meccatronici o installatori di impianti termici a basso impatto; e nel manifatturiero si sfiora il 15%.

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