Importazione rifiuti, gli USA rispondono alla Cina

ISRI, l’istituto dell’industria americana del riciclo, ha scritto al ministero dell’ambiente di Pechino per chiedere di rivedere le nuove restrizioni sull’import di rottami.

ISRI, l’istituto USA che raggruppa industrie che si occupano di riciclo di rottami, ha inviato una lettera al ministero della protezione ambientale cinese per chiedere di riconsiderare i nuovi limiti alle importazioni di rifiuti in Cina.

La Repubblica popolare sta considerando di abbassare allo 0,3 per cento la soglia di sostanze contaminanti e proibite all’interno di tutti i rottami. Secondo ISRI, se la norma entrerà in vigore, i nuovi standard potrebbero di fatto vietare le importazioni di rottami in Cina.

“L’applicazione di questi standard – scrive il presidente di ISRI Robin Wiener nella lettera – avranno come conseguenza la messa al bando delle importazioni. È semplicemente impossibile raggiungere tale livello di controllo, né è possibile misurarlo con così tanta accuratezza”.

“Gli attuali standard seguiti dalla comunità dei riciclatori di tutto il mondo variano a seconda della materia prima – aggiunge Wiener – Per esempio, la percentuale varia tra l’1 e il 5 per cento. Livelli simili si hanno con i diversi tipi di plastiche. Questi numeri sono stati determinati attraverso un processo aperto e partecipato da tutta la comunità dei riciclatori e riflettono gli standard e le necessità di produzione.”

ISRI, che ha chiesto un rapido riscontro per ottenere dei commenti, ha anche ritenuto necessario più tempo per valutare i cambiamenti proposti riguardo i livelli di radiazioni, nonostante concordi con la necessità di ulteriori controlli per i materiali radioattivi.

L’Istituto USA fa sapere che la lettera al ministero cinese è parte di uno sforzo per proteggere gli interessi dell’industria del riciclo di fronte alle significative restrizioni imposte da Pechino sulle movimentazioni di rottami in Cina.

Fonte: Recycling Today