Il cambiamento climatico sta per rendere la tua birra più costosa e più difficile da reperire

Il clima estremo causato dai cambiamenti climatici può avere effetti devastanti – e un recente studio scopre che nemmeno la birra si salverà.

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Plants afferma che il riscaldamento globale causerà una diminuzione delle colture di orzo, portando a una carenza di birra e provocando un aumento dei prezzi. L’orzo è suscettibile alla siccità e al caldo, e le condizioni meteorologiche estreme nei prossimi anni, associate all’aumento delle temperature globali, potrebbero innescare un calo del 16% della produzione globale di birra, secondo quanto riportato dallo studio.

Molti studi hanno analizzato in che modo i cambiamenti climatici influenzeranno la produzione di alimenti di base come il grano e il riso e alcuni ricercatori hanno anche esaminato il modo in cui i beni di lusso come il vino ne potrebbero essere interessati. Ma nessuno ha considerato cosa succederà alla birra, afferma Dabo Guan, economista in cambiamenti climatici all’Università di East Anglia a Norwich, nel Regno Unito.

Guan ed i suoi colleghi hanno combinato una serie di modelli climatici ed economici per prevedere come il clima estremo possa influenzare le colture di orzo e come questo a sua volta influenzerà l’offerta e i prezzi della birra.

La produzione di birra potrebbe sembrare una banale considerazione quando si parla di cambiamenti climatici. Ma Guan spera che l’evidenziazione di un singolo prodotto di lusso possa far riflettere le persone sulle vaste implicazioni del riscaldamento globale.

“Quello che sto cercando di enfatizzare è che il cambiamento climatico avrà un impatto sullo stile di vita delle persone“, dice – “anche quello delle persone nei paesi industrializzati, che potrebbero essere protetti dai peggiori effetti dei cambiamenti climatici sull’approvvigionamento alimentare”.

Guan spera che aiutare le persone a capire come i cambiamenti climatici potrebbero influenzare la loro vita quotidiana li motiverà ad agire contro il cambiamento climatico.

Il team ha iniziato esaminando le possibilità di grandi siccità e ondate di calore nelle regioni dove viene coltivato l’orzo, in tutti e sei i continenti abitati tra il 2010 e il 2099. Hanno preso in considerazione quattro possibili futuri, dal caso migliore, che vede livelli relativamente bassi di emissioni di gas serra nel ventunesimo secolo, alla peggiore delle ipotesi, in cui le emissioni sono molto elevate.

In ciascuno di questi casi, i ricercatori hanno scoperto che la probabilità di condizioni meteorologiche estreme nelle regioni di coltivazione dell’orzo in tutto il mondo è aumentata rispetto al numero di eventi simili registrati tra la fine del ventesimo e l’inizio del ventunesimo secolo. Nel migliore dei casi, questa possibilità è aumentata di un modesto 4%, ma nel peggiore dei casi si è registrato un aumento del 31%.

I ricercatori hanno quindi simulato l’effetto di queste siccità e delle ondate di calore sulla produzione di orzo e hanno scoperto che, a livello globale, questo clima estremo ridurrebbe il rendimento dell’orzo tra il 3% e il 17%.

Infine, Guan e i suoi colleghi hanno introdotto questi cambiamenti nel rendimento dell’orzo in un modello economico esistente che può spiegare i cambiamenti nell’offerta e nella domanda nel mercato globale. Ciò ha permesso loro di vedere in che modo la produzione di orzo ridotta avrebbe influenzato i prezzi e il consumo di birra nei paesi, così come il commercio tra le nazioni.

Nel peggiore dei casi, la riduzione della fornitura di orzo in tutto il mondo comporterebbe una riduzione del 16% del consumo globale di birra negli anni di eventi meteorologici estremi. I prezzi sarebbero, in media, il doppio.

Quale principale consumatore globale di birra al mondo, la Cina mostrerebbe il più grande calo nazionale del consumo di birra, bevendo ogni anno 4.34 miliardi di litri in meno di birra.

Persino gli Stati Uniti – che rappresentano un raro caso di un paese che produrrebbe effettivamente più orzo in seguito cambiamenti climatici – vedrebbero una diminuzione del consumo nazionale di birra, dato che esporterebbe più orzo di quanto abbia mai fatto prima.

Nel frattempo l’Irlanda vedrebbe il più grande aumento assoluto dei prezzi dei paesi studiati, con il prezzo della birra che sale di quasi 5 euro per bottiglia, triplicando i costi. Questo perché le variazioni di prezzo sono in parte influenzate dalla disponibilità dei consumatori a pagare – e l’Irlanda è il più grande consumatore al mondo di birra per persona.

Altri paesi come la Repubblica Ceca hanno una birra più economica, ma potrebbero vedere un aumento relativo di oltre il 600%.

Anche nel migliore dei casi, a livello globale, il modello prevede una riduzione del 4% del consumo di birra e un aumento del prezzo del 15%.

Klaus Hubacek, economista ecologico presso l’Università del Maryland a College Park, afferma che lo studio ha svolto un buon lavoro nel combinare clima, agricoltura e modelli economici. Si chiede come potrebbero essere influenzate altre colture alcoliche e se i bevitori di birra potrebbero passare al sidro o ad altre bevande alcoliche.

Ma le preoccupazioni per la birra sono minime rispetto alle proiezioni su come il cambiamento climatico possa nuocere alla sicurezza alimentare in generale, afferma David Reay, uno scienziato che studia i cambiamenti climatici all’università di Edimburgo, nel Regno Unito.