I Bitcoin stanno consumando tanta energia quanto l’intera Irlanda

Secondo alcune stime più rosee il consumo delle macchine destinate alla criptovaluta si aggira ai 2.55GW di elettricità, praticamente quanto l’intera Irlanda.

La rete globale di Bitcoin consuma attualmente almeno 2,55 GW di elettricità, una cifra che è quasi raddoppiata negli ultimi sei mesi. Una nuova ricerca suggerisce che la domanda di energia potrebbe triplicare entro la fine del 2018. Lo studio è stato condotto da Alex De Vries, un economista olandese.

Per garantire la sua sicurezza e la certezza del dato la blockchain Bitcoin utilizza un algoritmo noto come Proof of Work. I cosiddetti minatori vengono pagati in Bitcoin mentre verificano lo stato concordato del libro mastro (ledger). È questo processo che inghiotte la maggior parte dell’energia necessaria per mantenere il funzionamento della criptovaluta.

De Vries riconosce la difficoltà di stimare il vero consumo di energia della blockchain Bitcoin a causa dell’incertezza sui contributi relativi del lavoro della CPU, del raffreddamento e di altri usi dell’elettricità, nonché della segretezza attorno alle operazioni di estrazione di Bitcoin. Di conseguenza, i numeri sono difficili da trovare.

La stima più bassa per l’attuale utilizzo di energia si basa sul presupposto che i 10.000 nodi della rete Bitcoin siano tutte macchine singole, altamente efficienti e appositamente progettate come modelli industriali. In questo caso, l’elettricità totale consumata sarebbe di circa 2,55 gigawatt (un po’ meno di quella usata dall’Irlanda.)

Tuttavia, è probabile che la maggior parte dei minatori sia considerevolmente meno efficiente, pertanto si può stimare con facilità che i 2,55 GW siano lo scenario più improbabile e il consumo reale sia ben più elevato.

Non perdere nessuna news!
Iscriviti al nostro ECObot di Facebook Italiano! 🇮🇹

Niente spam! La odiamo quanto voi

La previsione del futuro utilizzo di energia risulta quindi ancora più difficile poiché dipende dal prezzo del Bitcoin, dai miglioramenti dell’efficienza delle macchine (ASIC), dai prezzi dell’elettricità, al numero di nuovi minatori e altri fattori che possono influire sul futuro della criptovaluta..

Le stime di De Vries arrivano ad un consumo futuro di 7.67 GW, un po’ meno della domanda da parte dell’intera Austria. È inoltre probabile che questo livello di domanda venga raggiunto entro un anno, o forse anche entro la fine del 2018.

In base a questo scenario, Bitcoin rappresenta lo 0,5% dell’utilizzo globale di elettricità. Se questo tasso di aumento (raddoppio o più ogni sei mesi) continua, come sembra probabile, il consumo di energia del Bitcoin potrebbe diventare rapidamente insostenibile.

L’enorme consumo di energia del Bitcoin, e la sua impronta ambientale, ha portato alla nascita di altre valute e reti decentralizzate con l’obbiettivo di sviluppare algoritmi meno costosi in termini energetici.

Nel frattempo, i minatori di criptovaluta viaggiano per il mondo alla ricerca di elettricità a basso costo e a basse emissioni di carbonio. L’Islanda è diventata una località popolare per via delle sue risorse geotermiche a basso costo e basse emissioni di carbonio, ma i minatori stanno già utilizzando più energia di tutti i cittadini del paese.