Edilizia, tra appalti verdi ed economia circolare

Iniziativa dell’Associazione nazionale produttori aggregati riciclati. Focus sul protocollo europeo per la gestione degli inerti.

Avviare pratiche di economia circolare nel settore dell’edilizia e delle infrastrutture. Questo l’obiettivo dell’incontro “Appalti verdi ed economia circolare dell’edilizia e nelle infrastrutture” che Anpar, Associazione nazionale produttori aggregati riciclati, aderente a Fise Unire, insieme al Cmr, Centro materia rinnovabile, ha recentemente organizzato a Roma presso la Regione Lazio.

L’evento, promosso in collaborazione con Remtech expo e con la partecipazione delle associazioni Ance, Cna, Confcooperative, Confartigianato, Lega cooperative e Atecap, è stato l’occasione per parlare dell’importanza del protocollo europeo per la gestione dei rifiuti inerti, dell’uso degli aggregati riciclati, nonché della funzione di driver esercitata dai nuovi appalti verdi, le prospettive specifiche del settore degli aggregati riciclati e artificiali.

“L’Anpar, associazione nazionale dei produttori degli aggregati riciclati, rappresenta in Italia circa 100 aziende che dal riciclaggio dei rifiuti inerti ricavano prodotti che possono essere utili e vengono utilizzati normalmente nelle costruzioni infrastrutturali e nell’edilizia – ha dichiarato Paolo Barberi, presidente Anpar, intervistato dall’Agenzia Dire a margine del convegno – Sono materiali che possono essere utilizzati egregiamente in alternativa alle risorse naturali e per i quali c’è una sempre maggiore fiducia al loro utilizzo, soprattutto in alcuni casi e in alcuni territori. Sia a livello locale, sia a livello centrale, alcune iniziative sono state prese. Parlo dei Cam edilizia (Criteri ambientali minimi) che sono stati approvati con un recente decreto, ma parlo anche dei Cam strade, il cui decreto è in emanazione presso il ministero dell’Ambiente. E poi i provvedimenti di Roma Capitale per incentivare e favorire il controllo della produzione dei rifiuti inerti e per favorire l’uso dei materiali riciclati”.

Non mancano tuttavia le questioni aperte. “Problemi – chiarisce Barberi all’Agenzia Dire – legati a capitolati che non vengono scritti in maniera moderna e adeguati alle normative europee e alle normative nazionali, parliamo della diffidenza che c’è in generale all’utilizzo di prodotti che derivano dal riciclaggio dei rifiuti e purtroppo di una crisi che comunque continua a coinvolgere tutta l’Italia e che sicuramente frena anche la crescita nell’uso dei prodotti riciclati”.

Fonte: Anpar