Economia circolare, nella foresta pluviale la fanno le formiche

Studio britannico sul Borneo malese: oltre la metà dei rifiuti organici presenti è gestito in maniera efficiente grazie ai formicai.

I migliori operatori ecologici della foresta pluviale? Sono le formiche. Sarebbero loro a favorire lo smaltimento della maggior parte dei “rifiuti”, principalmente corpi di animali morti, semi e frutta. Secondo uno studio  dell’Università di Liverpool sul Borneo malese, più del 50 per cento dei residui organici presenti nell’area analizzata viene raccolta (e gestita in maniera efficiente) proprio dalle formiche. La rimanente quota va equamente ripartita tra mammiferi, uccelli e altri vertebrati e invertebrati.

Il fatto che le formiche spostino il materiale organico morto e lo portino all’interno dei formicai facilita la redistribuzione dei nutrienti e la decomposizione, creando dei veri e propri hotspot di sostanze utili alle piante e ai microbi.

Secondo quanto dimostrato dalla ricerca, nessun altro animale sarebbe in grado di gestire una tale mole di lavoro. Detto in altri termini, se non ci fossero le formiche, il materiale organico andrebbe incontro a una decomposizione più lenta e non arricchirebbe di sostanze nutrienti il terreno.

“Un lavoro importante – spiega Hannah Griffiths, autrice della ricerca – perché le foreste pluviali tropicali sono gli ecosistemi più minacciati del pianeta e stanno perdendo specie animali a una velocità allarmante. Capire esattamente che ruolo i diversi animali giocano nell’ecosistema è funzionale al mettere assieme i pezzi di un puzzle estremamente complesso. Più pezzi abbiamo sul tavolo, meglio vediamo il quadro nel suo intero. Questo ci permette di predire le conseguenze della perdita di una specie e creare misure per mitigare l’impatto negativo dell’uomo sugli ecosistemi”.

Fonte: Science Daily