Ecodesign, ora tocca anche agli smartphone!

Relazione del Parlamento UE per allargare l’ambito della direttiva sulla progettazione ecocompatibile.

Anche gli smartphone dovranno essere progettati in maniera ecocompatibile, in modo tale che possano essere più facilmente riutilizzati e riciclati. Questo, in sintesi, chiedono gli eurodeputati con la risoluzione approvata il 31 maggio 2018 sull’attuazione della direttiva 2009/125/Ue sull’ecodesign.

I parlamentari UE hanno chiesto alla Commissione europea di ampliare la gamma di prodotti che rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile, inserendo anche i cellulari, finora esclusi.

Ecodesign significa, in sostanza, prendere in considerazione efficienza energetica, composizione dei prodotti, durabilità, riparabilità e riciclabilità. In questo senso, il caso dei cellulari è emblematico.

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Oggi la vita media di uno smartphone si aggira intorno ai due anni. Con l’estensione della direttiva ecodesign anche a questi prodotti, l’obiettivo è avere cellulari progettati in modo ottimale, efficienti e riciclabili in tutte le loro componenti, compresi i metalli rari, come tungsteno, cobalto, grafite e indio, il cui riciclo oggi va dall’1% al 5%.

Riuscirà una direttiva europea a cambiare il modo di produrre delle grandi multinazionali? La risposta dipende dall’importanza del mercato europeo. Per alcuni prodotti sono previsti infatti dei requisiti minimi relativi al risparmio energetico. Se mancano quei requisiti, non è possibile vendere un prodotto in Europa.

Ad oggi rientrano nella direttiva ecodesign computer, elettrodomestici e caldaie. Secondo la relazione degli eurodeputati, tuttavia, occorre rinforzare l’efficacia delle norme. Serve, soprattutto, applicare la direttiva all’intero ciclo di vita dei prodotti, identificando dei criteri minimi per il riutilizzo, la scalabilità e il riciclo. In precedenza, a luglio del 2017, il Parlamento aveva adottato una relazione in cui chiede di stabilire degli standard minimi di durata dei prodotti e di affrontare il problema dell’obsolescenza programmata.

Qui la lista dei prodotti che già devono rispettare la progettazione ecocompatibile