Plastica

Adidas, dopo il straordinario risultato del 2017 con la collaborazione di Parley, rilanciano per il 2024 l’intenzione di utilizzare plastica oceanica in ogni suo prodotto, per un oceano più pulito e un’economia sostenibile per l’ambiente a vantaggio dei consumatori.

A Terni stanno sparendo progressivamente le cannucce di plastica. Se andata in un pub o al bar, il vostro cocktail arriverà al tavolo solo con il bicchiere o, al massimo, con una cannuccia di carta. Il merito è di un gruppo di emigrati italiani che ha copiato una campagna inglese.

Lego sta per lanciare sul mercato i primi pezzi in polietilene vegetale. Rivoluzione ecosostenibile in vista per il colosso danese dei mattoncini in plastica?

Pannolini e assorbenti che invece di finire in discarica vengono trasformati in bioplastiche e fertilizzanti. Il riciclo è già realtà, con un impianto in provincia di Treviso. Ora un accordo tra Fater e la statunitense Kiverdi potrebbe dare una nuova vita alla cellulosa già recuperata.

In tutte le proprietà reali vigerà divieto di utilizzo di cannucce, bottiglie e imballaggi in plastica. Al via anche progetti di efficienza energetica e compostaggio.

L’Europa vuole diventare sempre più autonoma nel riciclo di materie plastiche. Negli ultimi 3 anni la capacità installata è in forte incremento e dovrà crescere ancora. Il motivo? Non solo i target europei, ma anche lo stop della Cina alle importazioni.

E se gli scarti dei caseifici servissero per produrre bottiglie del latte e vaschette del formaggio totalmente biodegradabili? È la scommessa del progetto Biocosì, sviluppato da Enea in partnership con una startup pugliese.

Arredamento per le camerette dei bambini realizzato con la plastica dei vecchi giocattoli. L’idea è olandese, ma fanno tutto in Italia.

Una plastica a base biologica e completamente biodegradabile. È la soluzione di B-Plas, progetto che coinvolge l’Università di Bologna, due aziende italiane e una ungherese.

Nel giro di poco più di 10 anni in Europa ci dovrà essere solo plastica riciclabile. È la nuova strategia sui rifiuti lanciata dall’UE, che ne produce troppa e non sa come gestirla. Intanto sembra già tramontata l’ipotesi di una tassa sulla plastica.