I campioni della circular economy italiana a Bruxelles

Insieme a Legambiente, hanno chiesto a Parlamento e Consiglio Europeo un accordo ambizioso sull’economia circolare.

Un accordo ambizioso tra Parlamento e Consiglio, affinché la riforma della politica europea dei rifiuti divenga al più presto realtà. Questo l’obiettivo del viaggio a Bruxelles di Legambiente, insieme ai 100 campioni italiani dell’economia circolare. Il 24 aprile il direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani e diversi rappresentanti delle migliori esperienze nella gestione dei rifiuti hanno presentato al vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen e all’eurodeputata Simona Bonafè, relatrice del pacchetto sull’economia circolare, l’atlante dei campioni dell’economia circolare #circulareconomy made in Italy: 107 esperienze tra aziende, cooperative, start-up, associazioni, realtà territoriali e Comuni che hanno già investito su un nuovo modello produttivo e riciclano materie prime seconde che fino a oggi finivano in discarica.

Un mese fa il Parlamento Europeo ha approvato a larga maggioranza il cosiddetto pacchetto sull’economia circolare, adottando un testo che migliora la proposta del 2015 fatta dalla Commissione Europea, in particolare per quanto riguarda i target di riciclaggio al 2030 innalzati al 70% per i rifiuti urbani e all’80% per gli imballaggi. Ora tocca al Consiglio intraprendere la strada di una politica europea finalmente in grado di trasformare l’emergenza rifiuti in una grande opportunità economica e occupazionale.

“È fondamentale che in sede di Consiglio l’Italia sostenga una riforma ambiziosa della politica comune dei rifiuti – insiste il direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani – Il nostro governo deve fare la sua parte affinché si realizzi quella che è una strategia moderna e sostenibile per uscire dalla crisi, senza nascondersi dietro le posizioni di retroguardia di alcuni Stati membri che contrastano gli obiettivi sostenuti dal Parlamento. Serve adottare immediatamente nuovi obiettivi europei di riprogettazione dei prodotti e di prevenzione, riuso e riciclo dei rifiuti per ridurre gradualmente il ricorso al recupero energetico, per archiviare lo smaltimento in discarica e per essere meno dipendenti dalle importazioni di materie prime”.

L’Italia ha oggi tutte le carte in regola per fare da capofila nell’Europa dell’economia circolare. Le 107 esperienze – consultabili anche sulla mappa interattiva sul portale della campagna itinerante di Legambiente e Ferrovie dello Stato www.trenoverde.it – portano avanti gestioni sostenibili dei rifiuti fondate su riciclaggio, raccolte differenziate domiciliari, tariffazione puntuale, riuso, prevenzione e innovazione industriale.

“L’Italia è stata conosciuta a livello internazionale per anni come il paese delle emergenze rifiuti – aggiunge Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – oggi però possiamo avvalerci di tante esperienze di successo praticate da Comuni, società pubbliche e imprese private, che fanno della penisola la culla della nascente economia circolare europea al centro dell’importante pacchetto europeo votato dall’Europarlamento poche settimane fa. Ma si devono rimuovere nel nostro Paese gli ostacoli non tecnologici che frenano lo sviluppo di questo settore. Non è più procrastinabile la revisione della nostra legislazione in materia, ancora oggi inadeguata e contraddittoria: dalle norme sulle materie prime seconde, a quelle sul cosiddetto ‘end of waste’ e sulla semplificazione delle procedure autorizzative per promuovere il riciclo di quello che viene raccolto in modo differenziato ed evitare la beffa che parte di questi flussi tornino in discarica”.

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