Europa, 580mila nuovi occupati grazie al Pacchetto Economia Circolare

Migliorati gli obiettivi di riciclo al 2030, previsti 72 miliardi di euro di risparmi per le imprese europee. In Italia 190mila posti di lavoro.

Un’impennata di posti di lavoro e un enorme risparmio per le imprese di tutto il Vecchio Continente. Questo è quanto si riuscirebbe a ottenere grazie ai nuovi obiettivi di riciclo approvati a larga maggioranza dal Parlamento Europeo con il Pacchetto sull’economia circolare. Gli ambiziosi target di riciclaggio – innalzati al 70% per i rifiuti solidi urbani ed all’80% per gli imballaggi – porterebbero, secondo la valutazione della stessa Commissione Europea, a 580 mila nuovi occupati e a un uso più efficiente delle risorse che farebbe ridurre le importazioni di materie prime, generando un risparmio annuo di 72 miliardi di euro per le aziende dell’Unione.

In realtà, i posti di lavoro potrebbero arrivare a 867 mila se, oltre agli obiettivi di riciclo, Bruxelles e gli Stati membri si adoperassero per misure altrettanto ambiziose in termini di riuso, in particolare nell’arredamento e tessile. Benefici importanti anche per l’Italia, che guadagnerebbe 190 mila posti di lavoro, anche considerando quelli persi a causa del superamento dell’attuale sistema produttivo.

“Siamo contenti che il Parlamento europeo abbia scelto di procedere con decisione sulla strada dell’economia circolare – spiega Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente – L’europarlamentare Simona Bonafè, relatrice del provvedimento, ha fatto un ottimo lavoro. Il testo approvato è molto elevato nei target e, per quanto ci riguarda, non potrà prescindere da un punto sul quale lavoriamo in Consiglio europeo dal primo giorno: l’armonizzazione delle regole, ovvero una spinta di pari intensità da parte degli Stati membri e un’effettiva comparabilità tra le loro performance. Ci attende un negoziato non semplice, ma è indispensabile arrivare a un testo molto ambizioso in grado di avviare l’Europa verso un futuro di crescita sostenibile”.

“Questa è l’Europa che ci piace – aggiunge la presidente di Legambiente, Rossella Muroni – Un’Europa capace di indicare una strategia moderna e sostenibile per uscire dalla crisi puntando su innovazione e coinvolgimento sinergico tra cittadini, istituzioni e economia. Il 24 aprile saremo a Bruxelles insieme ai campioni italiani dell’economia circolare, proprio per sostenere un accordo ambizioso tra Parlamento e Consiglio e far sì che la riforma della politica europea dei rifiuti divenga al più presto realtà. Ma anche il nostro governo deve fare la sua parte. L’Italia, in sede di Consiglio, deve sostenere una riforma della politica comune dei rifiuti che faccia da volano per l’economia circolare europea, senza nascondersi dietro le posizioni di retroguardia di alcuni governi che si oppongono ad un accordo ambizioso con il Parlamento”.

Fonte: Parlamento europeo